AVREI PREFERITO CHIAMARMI AMOS
Autore	Roberto Vaccari
ISBN	IN USCITA A MAGGIO
Pagine	134
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Ogni individuo riveste un unicum particolare che assume, sempre e comunque, la dignità di essere narrata. La vita che Angiolino ci racconta non sfugge a questa considerazione. Nei piccoli e nei grandi fatti, come nella tragedia greca, il mythos (μῦθος, “parola”, “racconto”) si fonde con l’azione, cioè con la rappresentazione diretta (δρᾶμα, “dramma”), in cui il pubblico vede con i propri occhi i personaggi che compaiono come entità distinte che agiscono autonomamente sulla scena, provvisti ciascuno di una propria dimensione psicologica nonché di una aura eterna. Con i suoi denti aguzzi, la Storia passa e ripassa come un pettine sulla vita di Angiolino che ne pare sballottato come una pagliuzza. Ma la salvezza gli proviene dal restare attaccato all’anima della propria umile schiatta e resiste alla povertà, alla guerra e alla tragedia, sopravvive, consolida la sua scorza con costanza e amore fino a invecchiare con la consapevolezza d’aver sopraffatto il destino. E, come gli eroi grandi e piccoli, può affermare d’aver vinto la sua battaglia personale, rammentando nei minimi dettagli chi l’ha accompagnato sin qui nel lungo viaggio e che, grazie ai suoi racconti, sopravviverà alla dimenticanza.