Con questo delizioso libricino d’artista, Dale Zaccaria, dà forza e accompagna i suoi testi esistenti e spettacoli teatrali sulla poetessa italiana Alda Merini. L’autrice è una giovane donna combattiva e impegnata, il cui percorso professionale è tutto dedicato alla poesia, al teatro e alla letteratura, oltre all’attività di mediatrice interculturale.
Grande talento e vita intensa, tormentata dalla malattia ma- soprattutto - dalla follia del manicomio, Alda Merini è riuscita a farsi spazio nei cuori di intellettuali e persone semplici, acquisendo una popolarità che oggi non ha paragoni in Italia fra i suoi colleghi contemporanei. Per questo spesso vittima di snobismo da parte di chi la considera una poetessa sopravvalutata; o - come realisticamente afferma Dale - una poetessa molto invidiata. D’altronde si sa: L’Arte e la Poesia hanno due facce, come tutte le medaglie di questo mondo, come la Vita.
Indubbio è che, Alda Merini, piaccia o meno, sia una grande fra i grandi. La sua produzione è vastissima, e, ciò che probabilmente l’ha avvicinata maggiormente alla gente sono i numerosi e acuti aforismi, che si adattano alla vita di ognuno di noi come un guanto.
Perché il poeta possiede sì un’anima ingombrante, e perciò in parte “sospesa” dal mondo – altrimenti come sopravvivrebbe al mondo stesso? – ma ha anche un corpo immerso nella realtà, un’esistenza fragile, poiché è un essere umano, e di questo si fa testimone, icona, esempio.
Da artista ribelle e anticonformista quale è, Dale non poteva che fare di Alda sua Musa ispiratrice, nella quale trovare corrispondenze e assonanze, conferme e risposte.
Originale è la forma del monologo-dialogo che l’autrice instaura con la Poetessa in questo breve e intensissimo percorso artistico, quasi a voler rafforzare il forte legame d’anima che le unisce; quasi a voler confinare “la bella folla” sulla porta del Tempio. Il manicomio, infatti, non è qui rappresentato dalla vita della Merini, bensì da tutti quelli che ne restano fuori, ignari e inconsapevoli della sacralità che la vera bellezza e la vera poesia impongono, dazio d’amore, al lettore appassionato.
Daniela Cattani Rusich