Scrivere in poche righe di Fernanda o Andy per gli amici è come voler racchiudere in un unico fascio la luce che penetrata in un prisma, si frastaglia in sfaccettaticolori.
Tale è lapersonalità e ancor più l’anima della poetessa: un prisma variegato, solcato daintense passioni e delicate emozioni, graffiato dal dolore ma mai offuscato esempre affascinante nella sua unicità e particolarità.
Hoconosciuto Fernanda Andy alla presentazione del suo secondo libro di poesie, inquel di Roccalumera, paese della riviera jonica messinese, che soggiace al ricordodell’uomo Quasimodo prima del suo diventare illustre poeta.
La suascelta oltre che motivata dalla parentela col Nobel, la riportava alle sueorigini, alla scoperta di quelle radici materne così saldamente adese al suocuore.
Prima diincontrarla ne avevo visto le foto, che rimandavano una magnifica figura didonna, perfetta nella curata immagine; immagine affascinante ma fuorviante perchi si aspetta una raffinata snob.
Unaempatia immediata si è invece stabilita tra noi per la spontaneità, lafreschezza e l’immediatezza nello stabilire rapporti umani franchi e solari.
Nel corsodel tempo ho avuto il piacere di apprezzare non solo la poetessa, ma la personaAndy Fernanda in quanto le due facce coincidono, considerato che quanto scrittonei versi è inciso nella pelle di questa donna appassionata e delicata, a voltedeliziosamente ingenua, che dentro un sorriso luminoso incarcera il dolore piùintenso.
I versi diquesta nuova raccolta in modo ancor più maturo spaziano nelle tematiche propriealla sua personalità: l’amore prima di tutto, in ogni suo aspetto, e nella suauniversalità e poi l’incantamento di fronte alla natura e la ricerca di sé, inun continuo guardarsi allo specchio dell’anima, non tanto per darsi risposte maper accettare la vita e trarne sempre il significato migliore.
Leggere isuoi versi ti conduce ad una serena riflessione sulle nostre emozioni, perquanto possano essere forti e coinvolgenti.
È unpercorso non forzato, ma accompagnato da quei colori e quella luce che emana daun’anima poetica che non ha la pretesa di dire verità assolute, bensì vuole soloraccontarsi e raccontando di sé parlare all’ognuno che è dentro di noi.
Per questoe per la sua preziosa amicizia
le sonograta.
Melina Patanè